Dove conviene tenere il TFR in azienda o in un fondo? Se fai la scelta sbagliata rischi di pagare un botto di tasse.
Il trattamento di fine rapporto è una redditività differita, che spetta al lavoratore dipendente al termine del rapporto di lavoro. Si tratta, infatti, di una mensilità che deve essere accantonata obbligatoriamente dal datore di lavoro, ogni anno, e poi riconosciuta al lavoratore al termine del rapporto con l’azienda.
In base a quanto stabilito dalla legge, il dipendente ha l’opportunità di decidere dove destinare il proprio trattamento di fine rapporto. Fino a qualche decennio fa, la maggior parte dei dipendenti lasciava che fosse l’azienda ad occuparsi del proprio TFR. Ma negli ultimi anni si è diffusa l’abitudine di destinare il TFR ad un fondo.
In questo modo, il lavoratore avrà la possibilità di ottenere una somma di denaro maggiore al termine del rapporto di lavoro evitando di pagare troppe tasse. Alla luce di quanto detto: qual è l’opzione migliore da prendere in considerazione per il lavoratore dipendente? Conviene tenere il TFR in azienda o destinarlo ad un fondo?
Dove tenere il trattamento di fine rapporto?
Alcuni lavoratori dipendenti decidono di lasciare il proprio trattamento di fine rapporto in azienda, mentre altri decidono di accumularlo nei fondi pensionistici. Quali sono i vantaggi e gli svantaggi dell’una o dell’altra decisione?
Ogni lavoratore dipendente ha la possibilità, tramite un modulo, di stabilire cosa fare del proprio trattamento di fine rapporto. Questa decisione deve essere assunta entro 6 mesi dall’inizio della nuova attività lavorativa. In base a quanto stabilito dalla moderna disciplina sul Tfr, una parte del trattamento viene comunque destinata alla previdenza complementare. In tal caso, la quota destinata alla previdenza complementare rispetterà i criteri individuati nel contratto collettivo nazionale di riferimento.
Per avere le idee più chiare bisogna capire cosa succede al trattamento quando viene lasciato in azienda. Il TFR lasciato in azienda infatti subisce una rivalutazione annuale di 1,5 punti percentuali fissi più il 75% del tasso di inflazione. Coloro che invece decidono di investire il TFR in un fondo pensione subirà una rivalutazione al momento della liquidazione, che segue le linee di investimento scelte in principio.
Generalmente per i fondi pensione, il rendimento medio è superiore inoltre si può beneficiare anche di una tassazione agevolata. Per concludere il trattamento del fine rapporto lasciato in azienda non prevede costi, tuttavia offre un rendimento medio inferiore e l’applicazione di una tassazione più alta. Chi sceglie di destinare il TFR ad un fondo pensionistico beneficerà di un rendimento medio superiore e una tassazione inferiore.