Gli italiani stanno gradualmente passando al mercato libero per il gas e l’energia: attenzione a non commettere questo errore
Il mercato tutelato nel nostro Paese ha ormai le ore contate e gli italiani stanno procedendo a cambiare i propri gestori per quanto riguarda sia la fornitura del gas che dell’elettricità. Per quanto riguarda il mercato del gas, l’obbligo di passare al mercato libero scade il 10 gennaio mentre c’è più tempo per la corrente elettrica: la scadenza è quella del 1° luglio.
In questi giorni, però, molti italiani stanno facendo i conti anche con numerose penali per quanto riguarda i recessi anticipati. Questo significa che, a partire dal 1° gennaio, tutti coloro che vorranno cambiare il fornitore di energia elettrica prima della scadenza naturale del contratto, potrebbe essere obbligato a pagare degli extracosti.
Bollette, attenzione a quest’errore: è prevista una penale
Le nuove norme sono tutte contenute in una delibera di ARERA dello scorso 6 giugno 2023 in cui si legge che è applicata la “direttiva elettrica” dell’Unione Europea del 2019 per quanto riguarda le penali per il recesso anticipato. Questa penale si applica non a tutte le tipologie di contratto, ma soltanto ad alcune.
Le penali possono essere applicate solo per i contratti a tempo determinato (12 o 24 mesi) e a prezzo fisso, e per i contratti a tempo indeterminato con un prezzo fisso per un determinato periodo di tempo. L‘importo massimo della penale deve essere indicato chiaramente nel contratto e approvato dal cliente finale. Inoltre l’importo della penale deve essere proporzionato alla perdita economica derivante dal recesso anticipato.
Le associazioni dei consumatori hanno espresso forti perplessità su questa nuova norma, ritenendola una forma di limitazione alla concorrenza e un ulteriore onere per i consumatori, in un momento di grande volatilità dei prezzi dell’energia. Le associazioni dei consumatori hanno sottolineato vari punti a riguardo.
Innanzitutto le penali potrebbero scoraggiare i consumatori dal cambiare fornitore, anche se il nuovo fornitore offrisse un prezzo più vantaggioso; l’importo della penale, poi, potrebbe essere eccessivo e non proporzionato alla perdita economica derivante dal recesso anticipato. Infine c’è da sottolineare che le penali sono state introdotte in un momento di grande volatilità dei prezzi dell’energia, quando i consumatori hanno già dovuto fare i conti con un aumento delle bollette.
Le associazioni dei consumatori hanno annunciato che ricorreranno contro la delibera ARERA al TAR del Lazio e hanno chiesto l’intervento dell’Antitrust. L’idea è che gli eventuali oneri aggiuntivi siano “illegittimi” e che si possa arrivare a mettere in campo una vera e propria class action da parte di tutti i clienti che si troveranno a essere danneggiati.
Si è fatta sentire, infine, anche Assoutenti, la quale ha chiesto invece l’intervento dell’Antitrust e Mister Prezzi, in quanto questi extracosti potevano essere accettabili soltanto in uno scenario normale, quando le tariffe dell’energia non erano così volatili, ma nella situazione attuale si tratta di un modo di sviare la concorrenza, impedendo di fatto ai consumatori finali la “libera” scelta.