Oggi Katia Ricciarelli appare una donna forte, serena e volitiva ma ha passato momenti difficilissimi, arrivando a tentare il suicidio per colpa di un uomo.
Com’è comprensibile, Katia Ricciarelli non ha mai parlato volentieri di questa parte così oscura della sua vita. lo ha fatto per la prima volta in maniera estesa in una lunga intervista a Verissimo, durante la quale ha svelato una storia in cui, purtroppo, moltissime donne giovani o meno giovani, potrebbero identificarsi.
A salvare la cantante dalle conseguenze di un gesto così estremo fu la madre, che arrivò a soccorrere la figlia quando Katia giaceva già in terra e priva di sensi. Per un’amara ironia della sorte proprio la madre aveva tentato a tutti i costi di dissuaderla dalla frequentazione con l’uomo che le avrebbe rovinato la vita.
Il tentato suicidio di Katia Ricciarelli, viva per miracolo
Come moltissimi altri artisti del suo calibro, Katia Ricciarelli sviluppò la passione per la sua arte fin da giovanissima e si avvicinò alla lirica a partire da una forma molto complessa di canto religioso: i canti gregoriani.
All’epoca, appena diciottenne, aveva conosciuto un monaco benedettino che l’aveva presa sotto la sua ala e di cui la giovane si fidava ciecamente. In quel periodo Katia era estremamente vicina a Dio, tanto da maturare il desiderio di dedicarsi alla vita ecclesiastica.
Solo in un secondo momento si rese conto che il desiderio di farsi monaca le era in realtà stato instillato dal monaco, il quale stava tentando in tutti i modi di impedirle di avere una vita normale. L’uomo infatti si era innamorato di lei ma, consapevole del fatto che non avrebbe mai potuto a causa della sua condizione di religioso, decise di manipolarla per convincerla a non avere rapporti carnali con nessun uomo. Quale mezzo sarebbe stato più semplice e più efficace per ottenere questo scopo se non il convincerla di avere la vocazione?
“Ho vissuto un trauma pazzesco, rimasi distrutta, avevo fiducia verso di lui. Lui reagì facendomi passare per matta. Diceva delle cose che poi si rimangiava, sostenendo che erano un parto della mia fantasia” ha spiegato la Ricciarelli che, quando si sentì tradita dall’uomo di cui si fidava di più al mondo, decise di tentare il suicidio.
“Provai a togliermi la vita con i sonniferi nel mio alloggio. Fu mia madre a ritrovarmi priva di sensi e a salvarmi” spiegò Katia a Silvia Toffanin, spiegando che dovette passare alcuni giorni in ospedale per essere sottoposta a una lavanda gastrica e per rimanere sotto controllo dei medici. Il monaco benedettino ebbe l’ardire di presentarsi sull’ospedale per accertarsi delle condizioni di Katia. Lei, per tutta risposta e ormai libera dalle sue manipolazioni, gli assestò un sonoro ceffone. “Almeno quella soddisfazione me la presi” ha spiegato la cantante.