Aurora Ramazzotti sta vivendo un periodo molto intenso della sua vita. Ad oggi ha finalmente trovato un suo equilibrio, fa il lavoro che ha sempre sognato, ha un compagno meraviglioso vicino che la sostiene sempre, e la scorsa estate ha anche dato alla luce il suo piccolo Cesare, un figlio che ha stravolto la sua vita e che ha cambiato l’ordine a tutte le priorità. Insomma, le cose ad oggi non poterebbero andare meglio di così.
Aurora, nel corso degli anni, è riuscita a conquistare un pubblico che la supporta a prescindere dal suo legame familiare. Infatti lo sappiamo tutti che Aurora è sempre stata sotto ai riflettori, fin dalla nascita, per via dei suoi genitori molto famosi, ovvero Eros Ramazzotti e Michelle Hunziker che le hanno dato la vita e che nel loro piccolo hanno sempre cercato di difenderla e di proteggerla, nonostante non fosse assolutamente facile.
Aurora Ramazzotti e il suo passato turbolento: il periodo buio di cui ha parlato solo qualche anno fa
Essere figli d’arte non è sempre così facile come si può pensare. Infatti ti ritrovi ad essere famosa senza volerlo e dal momento in cui vieni al mondo, ti ritrovi gli occhi addosso di tutti e critiche da persone che non conosci, e che ti giudicano nonostante non sia mai stato nella tua volontà di esporti. Proprio per questa ragione, in modo particolare gli anni della adolescenza, non sono stati semplici per Aurora, che si è sentita sempre criticata pur non facendo niente di male.
Al magazine “F” Aurora, quando aveva circa 21 anni, si è aperta e ha raccontato il suo passato “Ci è stato un periodo in cui io e mamma litigavamo spesso, Un momento di rottura che però è stato importante per creare un nuovo legame” ha svelato la giovane Ramazzotti, ricordando quei momenti.
“È stato poco prima che andassi a vivere da sola, verso i miei 18 anni. Lei aveva le bambine piccolissime, poi c’era il marito, che carinamente ci teneva a me quindi mi stava addosso anche lui. Ma io volevo solo andare in giro a fare casino, ubriacarmi, limonare, ma lo facevo troppo e spingevo troppo, anche oltre quello che sapevo lei avrebbe sopportato“.