La morte del marito di Carolina di Monaco, Stefano Casiraghi, ora ha un mandante: l’ipotesi agghiacciante dietro al suo incidente.
La morte di Stefano Casiraghi, avvenuta nel 1990, è uno dei grandi misteri d’Europa, o meglio uno di quei fatti di cronaca che catturano l’attenzione dei media e la fantasia del pubblico. Da oltre trent’anni, infatti, si continua a speculare su quale sia stata la verità dietro la tragica morte di Casiraghi che, oltre a essere un pilota nautico di fama mondiale, era anche uno degli uomini più in vista d’Europa.
Stefano Casiraghi e Carolina di Monaco rimasero sposati solo per una manciata d’anni: all’epoca lei era reduce da un altro matrimonio – brevissimo – con un il banchiere parigino (e noto playboy) Philippe Junot. Tre anni dopo la fine di quel matrimonio (che venne addirittura annullato dalla Sacra Rota 12 anni più tardi) Carolina decise di sposare Stefano Casraghi: era il 1983 e tra i due c’era stato un vero e proprio colpo di fulmine che li portò a rompere le relazioni che avevano in quel momento.
Dopo il matrimonio Stefano e Carolina ebbero tre figli: Andrea, Charlotte e Pierre, che però rimasero orfani piccolissimi, quando il loro padre morì in un tragico incidente nautico durante una gara di offshore nell’Ottobre 1990.
Chi fece uccidere Stefano Casiraghi?
Secondo le indiscrezioni che emersero puntuali dopo la morte del campione, Casiraghi da tempo era certo di essere seguito e si sentiva perseguitato da qualcuno. Non aveva tutti i torti, considerando che la sua barca privata esplose misteriosamente in mare qualche tempo prima della gara, mentre fortunatamente lui non era a bordo.
Successivamente confidò a un amico di sentirsi costantemente osservato e pare che il giorno dell’incidente abbia chiamato più e più volte la moglie, come se avesse il presentimento di non sentirla mai più, e decise di lasciare in albergo la croce d’oro che portava sempre al collo, come a volerla lasciare a Carolina.
L’incidente, che portò al ribaltamento della barca di Casiraghi e alla morte sul colpo del pilota avvenne davanti a moltissimi testimoni e apparentemente non ci fu nulla di sospetto. Qualcuno però osservò che quando il corpo di Casiraghi venne estratto dalla barca aveva un asciugamano intorno alla testa e qualcuno affermò che si trattò di uno stratagemma per coprire un foro di proiettile.
Successivamente emerse che era stata la mafia italiana a ordinare l’uccisione del pilota, il quale aveva fondato un’azienda costruttrice con cui aveva cominciato a fare concorrenza alle aziende legate alla malavita. Sembra infatti che Casiraghi abbia soffiato alla mafia appalti milionari per la costruzione di parcheggi sotterranei: un affare d’oro all’epoca dei fatti.
A sostenere questa tesi, che potrebbe apparire assurda, arrivò anche un fatto inspiegabile dopo la morte di Casiraghi: la sua bara fu estratta dalla tomba nella cattedrale di Monaco e posta in verticale. Per molti fu un gesto con cui la mafia rivendicò la sua uccisione.
L’ipotesi del coinvolgimento della mafia è emersa soltanto di recente, a seguito di un’indagine che ha potuto attingere a documenti riservatissimi dell’epoca, ma non è mai stata confermata ufficialmente.