In arrivo una stangata vera e propria per tutti gli automobilisti italiani: ecco cosa sta succedendo, tutti i dettagli.
La crisi degli ultimi anni che ha colpito l’Italia e l’Europa intera è ricaduta non solo sulle famiglie che hanno fatto fatica ad arrivare a fine mese, ma anche sulla categoria degli automobilisti che hanno visto le loro spese moltiplicarsi improvvisamente. Uno scenario complicato che ha costretto tantissime persone a non prendere più l’auto a causa dell’aumento repentino dei prezzi.
Quando si parla di aumento repentino di spese e prezzi nell’ambito dei motori chiaramente ci si sta riferendo al carburante che per diversi mesi ha toccato delle cifre davvero spropositate.
I prezzi di benzina e diesel a partire già dai primi mesi del 2023 hanno cominciato a lievitare mettendo in difficoltà tantissime persone che, per un motivo o per un altro, erano costrette a prendere l’auto e fare rifornimento in maniera frequente. Uno scenario che potrebbe ben presto ripetersi.
Rischio concreto stangate per gli automobilisti
Da diversi mesi la situazione geopolitica intorno al Mar Rosso non è certamente delle migliori, per usare un eufemismo, e la presenza militare nella zona ha costretto il cambio di rotta non solo dei container, ma – nelle ultime ore – anche delle navi cisterna. Questo chiaramente ha portato non solo dei ritardi nella produzione dei carburanti, ma anche dei rincari per la produzione e per la distribuzione.
Una situazione a dir poco complicata che chiaramente si riflette anche su chi usufruisce dei carburanti, ovvero gli automobilisti che potrebbero a breve essere colpiti da una nuova ondata di rincari.
Già a partire dai prossimi giorni, in Italia, si potrebbero verificare degli aumenti dei costi di benzina e diesel in numerose stazioni di rifornimento sul territorio e dunque si potrà assistere a una situazione simile a quella della prima parte del 2023, ma non è tutto.
L’effetto immediato è quello dell’aumento dei costi del carburante che potrebbero verificarsi già nei prossimi giorni, ma c’è un altro effetto collaterale della situazione geopolitica del Mar Rosso che non è stato considerato nei primi istanti. Si è assistito a uno stop della produzione di diverse case automobilistiche, come Tesla e Volvo, che chiaramente ha fatto interrompere la catena di produzione, aumentare l’inflazione e di conseguenza anche aumentare vertiginosamente i costi di produzione e prezzi effettivi delle automobili.