Attenzione a quando ci si allontana dall’auto per mettere il tagliando del parcheggio. Ecco cosa potrebbe accadere.
Oggi come oggi non è facile riuscire a trovare parcheggio in città. Per fortuna, sono stati messi a disposizione molti posti in cui sostare con l’auto andando però a pagare una piccola commissione. Ma di che commissione si parla?
Stiamo parlando dei classici tagliandi da poggiare sul cruscotto, quelli che la macchinetta ci rilascia dopo aver inserito alcune monete. Ma cosa potrebbe accadere nel momento in cui ci si allontana dall’auto per andare a stampare questo tagliando?
Questa è la storia di una automobilista la quale ha raccontato che sono stati sufficienti soltanto tre minuti da quando ha stato stampato lo scontrino alla multa che ha ottenuto dagli ausiliari del traffico. Un’esperienza raccontata da una giovane studentessa di Mestre che ha scelto di rivolgersi all’ufficio legale il cui compito è quello di tutelare i consumatori.
Una storia che non è accaduta diverso tempo fa in quanto risale al 30 dicembre. Quel giorno la ragazza aveva parcheggiato l’auto sulle strisce blu a Mestre, molto più precisamente a piazzale Candiani, per dirigersi poi verso la macchinetta in cui gli sarebbe stato rilasciato il tagliando per il parcheggio. La ragazza ha spiegato che appena è tornata al veicolo per applicare il tagliando appena stampato, ha visto la multa sul suo parabrezza.
La studentessa si è trovata faccia a faccia con gli ausiliari che hanno compilato la multa e l’hanno a posta sul parabrezza. Nel momento in cui ha chiesto spiegazioni, i sanzionatori hanno semplicemente affermato che era ormai troppo tardi e che il verbale era già stato compilato e potevo soltanto essere contestato.
In base a ciò che ha spiegato, la studentessa ha ricevuto anche un link con le istruzioni per il reclamo anche se l’indirizzo non era raggiungibile e, a causa delle festività, sono trascorsi cinque giorni utili per la contestazione senza avere la possibilità di fare nulla.
Adesso è il turno dell’associazione dei consumatori che chiederà l’annullamento in autotutela. Una situazione che, in base a ciò che afferma il presidente dell’Adico Carlo Garofolini, non è la prima volta che accade. Lui stesso infatti afferma di far fatica a comprendere questo tipo di modus operandi e si augura che non si tratti di una consuetudine creatasi dal fatto che la maggior parte delle persone preferisce pagare la multa piuttosto che far ricorso.
Ed è per tale ragione che il loro invito è quello di segnalare ogni qualvolta si trovano dinanzi ad una situazione del genere. In questo modo sarà possibile fare ricorso e tutelare gli automobilisti.
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