Pensione anche con 10 o 15 anni di contributi: gli strumenti che lo consentono

Chi ha meno di 20 anni di contributi non deve disperare. Ci sono strumenti per andare in pensione con 10 o 15 anni di contribuzione.

La pensione di vecchiaia richiede vent’anni di contributi per il pensionamento a 67 anni ma ci sono altri scivoli per lasciare il mondo del lavoro anche con carriere più brevi. Stiamo per proporvi le diverse opzioni in questo articolo.

10 o 15 anni di contributi bastano per la pensione
Gli scivoli per il pensionamento con 5, 10 o 15 anni di contributi (Thewisemagazine.it)

I contributi sono un elemento chiave del sistema previdenziale italiano. Per poter andare in pensione, infatti, i lavoratori devono soddisfare precisi requisiti contributivi che variano in base allo scivolo da utilizzare. Ci sono forme di pensionamento che richiedono un elevato numero di contributi come Quota 103 (41 anni di contributi), la pensione anticipata ordinaria (42 anni e dieci mesi per gli uomini e un anno in meno per le donne), la pensione per i precoci (41 anni di contributi), Opzione Donna (35 anni di contributi).

Insomma, sperare nella pensione con dieci, quindici o addirittura cinque anni di contribuzione versata sembra un’impresa impossibile. Invece ci sono scivoli dedicati a chi ha avuto una carriera corta e rispetta determinati requisiti. La lista è lunga e tutti potranno trovare il modo per ottenere l’assegno mensile.

Gli scivoli per la pensione con 10 o 15 anni di contributi

Possono andare in pensione con 10 anni di contribuzione i non vedenti dalla nascita o diventati ciechi prima dell’inizio del rapporto assicurativo oppure diventati ciechi in seguito ma con almeno dieci anni di contributi maturati dopo l’insorgenza della cecità. C’è un requisito anagrafico da rispettare ossia il compimento dei 56 anni se uomini e dei 51 anni se donne.

In pensione con 10 o 15 anni di contributi
Scivoli per la pensione con pochi contributi (Thewisemagazine.it)

Per gli autonomi i traguardi saranno 61 anni per gli uomini e 56 anni per le donne. La finestra mobile è di dodici mesi. C’è, poi, la pensione d’invalidità delle Casse private (CIPAG, ENPACL, CNPADC, INARCASSA, CNPR e la Casse Forense) dei professionisti che richiede 10 anni di contributi e la pensione contributiva delle casse professionali (CNPADC, EPAP e cassa degli Psicologi, INARCASSA, Cassa forense). Per ogni cassa si prevede un diverso requisito anagrafico.

Continuiamo con la pensione di vecchiaia raggiungibile con 15 anni di contributi grazie alle tre deroghe Amato. Bastano 15 anni con 67 anni di età ma solo rispettando una determinata anzianità contributive al 31 dicembre 1992, possedendo l’autorizzazione alla prosecuzione volontaria al 26 dicembre 1992 oppure avendo 10 anni di lavoro discontinuo più altri requisiti.

Bastano 15 anni di contributi anche per i non vedenti con 61 anni se uomini, 56 se donne e 66 se autonomi, 61 se lavoratrici autonome che non hanno dieci anni di contributi maturati dopo l’insorgere della cecità. Anche in questo caso è prevista una finestra di decorrenza di dodici mesi.

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