All’età di 38 anni l’ex rossonero decide di appendere gli scarpini al chiodo: il futuro sembra già delineato
Proprio poche ore prima della vittoriosa trasferta in quel di Frosinone, dove il Milan – esattamente come aveva fatto al Bluenergy Stadium di Udine – ha rimontato nel finale prendendosi altri tre punti importantissimi, i tifosi rossoneri hanno appreso una notizia che ha certamente condizionato l’attesa del match in terra ciociara.
Approfittando di un’intervista concessa al quotidiano argentino Olé, il centrocampista argentino, 38 anni all’anagrafe, ha dato l’addio al calcio giocato. Acquistato dal club meneghino per quasi 20 milioni nel luglio del 2017, l’ex Lazio ha dovuto fare i conti con diversi infortuni nella sua altalenante esperienza a Milano.
70 presenze in tutte le competizioni, spalmate nel corso di tre anni, è lo score dell’albiceleste nella società che, proprio in quegli anni, stava attraversando i radicali cambiamenti dell’era post Berlusconi.
Colonna della nazionale grazie alle 58 presenze con la storica maglia della Selecciòn, il giocatore non ha fatto in tempo, per sopraggiunti limiti di età e per la giovane concorrenza nel ruolo, a rientrare tra i convocati nel 2021 – quando l’Argentina vinse la Copa America – e soprattutto nel 2022. Quando Messi e compagni salirono sul tetto del mondo laurendosi campioni in Qatar.
Addio al calcio, l’ex Milan farà l’allenatore
Svincolato dallo scorso luglio dopo l’esperienza di un anno tra le fila dell’Istanbul Basaksehir – precedentemente aveva giocato, sempre in Turchia, per il Fatih Karagumruk – Lucas Biglia ha detto basta. Il sudamericano, che in Italia ha vestito la maglia della Lazio prima di approdare al Milan, ha svelato cosa farà ‘da grande’. Ovvero ora che ha deciso di appendere gli scarpini al chiodo.
“La ragione del mio addio è più che altro familiare. Ho messo da parte la carriera calcistica per mia moglie e per i miei figli che desideravano tornare a vivere con i loro amici con cui avevano condiviso tanto tempo. Il benessere della mia famiglia è la cosa più importante“, ha esordito Biglia.
“Loro volevano tornare in Italia, e questo aspetto mi ha spinto a interrompere la mia esperienza in Turchia pur avendo un altro anno di contratto. Sapevo che tornando in Italia avrei avuto difficoltà nel trovare un nuovo ingaggio, ma per me la cosa più importante restava scegliere il meglio per i miei familiari. Sto già iniziando il corso per fare l’allenatore. Il mio è stato un ritiro forzato, ma non ho comunque alcun rimpianto“, ha concluso l’argentino nel suo commiato.