Il tema delle plusvalenze ha stravolto il calcio negli ultimi anni, ma ora la FIFA vuole cambiare tutto e rischia di bloccare il mercato
Un sogno per i tifosi, un affare per i procuratori e un incubo per le società. Da quando il mercato legato allo sport, non solo al calcio, ha dato sempre più potere agli agenti le parole all’ordine del giorno sono plusvalenze e commissioni. Ma adesso tutto questo cambierà, bloccando di fatto gli affari.
I casi dell’ultima settimana lo dimostrano chiaramente, il potere è tutto nelle mani degli atleti e non di chi li stipendia. Lewis Hamilton, che scaltramente aveva fatto inserire nel suo ultimo rinnovo una clausola per liberarsi gratis a fine 2025, è passato alla Ferrari. Cambierà anche Kylian Mbappé che non ha nessuna intenzione di prolungare con il PSG e secondo diverse fonti autorevoli ha già l’accordo con il Real Madrid.
Forse situazioni limite ma di sicuro fotografie fedeli nel mondo dello sport di oggi. Tutto questo comporta, soprattutto per i club quotati in Borsa, controlli continui da parte delle autorità preposte. Ma anche il tentativo, che sulla carta è sempre legale, di creare un surplus sul prezzo della cessione per sistemare i bilanci.
Come hanno stabilito diverse sentenze anche recenti, è praticamente impossibile stabilire con criteri oggettivi il prezzo di un calciatore. E allo stesso tempo fissare con il suo procuratore un tetto legale per le sue commissioni, perché il loro ruolo è diventato sempre più centrale nelle trattative.
Uragano FIFA sulle plusvalenze: il piano di Infantino per i club apre le porte alla rivoluzione
Un problema di fondo che FIFA e UEFA conoscono bene e che impatta in modo importante sui bilanci, quindi anche sul Fair Play Finanziario. Dopo anni di minacce andate a vuoto, oggi almeno sulla carta i controlli sono diventati più serrati. E il caso del Manchester City, che rischia seriamente di essere retrocesso anche se la sentenza arriverà solo nell’estate 2025, lo dimostra.
Fino ad oggi l’affare più costoso della storia resta quello del passaggio di Neymar dal Barcellona al PSG. In tutto 222 milioni di euro, una cifra che non è stata ancora battuta nemmeno dalle squadre arabe che pure da un anno a questa parte stanno provando a fare razzia.
Ma cosa succederà nel prossimo futuro? Lo ha anticipato Gianni Infantino, che oltre ad essere presidente della FIFA è anche un noto avvocato. Nessuno può cambiare il meccanismo della domanda e dell’offerta, che è da sempre l’anima di tutte le trattative in ogni campo della vita e quindi dell’economia.
Ma una macchina può aiutare a determinare meglio il prezzo. Come anticipa il Telegraph, citandolo direttamente, il piano è molto chiaro: “Diventa fondamentale ora più che mai parlare di questo problema e di altri. Dobbiamo discutere la possibilità di utilizzare un algoritmo per determinare un’equa commissione di trasferimento. In questo modo possiamo migliorare la trasparenza nel sistema di trasferimento e aiutare gli azionisti”.
Quindi un algoritmo non solo più per stabilite potenzialità ed efficacia dei giocatori da comprare, come fanno già diversi club tra i quali il Milan. Ma anche per fissare il prezzo e le eventuali plusvalenze. Una rivoluzione vera, anche se la Commissione Europea potrebbe contestare e cambiare la norma.