Il percorso del digitale terrestre nel nostro Paese è tutt’altro che concluso. Tra qualche mese si ricomincia. La tua TV è pronta?
Sembra di essere tornati indietro nel tempo a poco prima del Covid quando eravamo tutti concentrati sul cercare di capire quando sarebbe arrivata la nuova rivoluzione del digitale terrestre. Il famoso switch sarebbe dovuto arrivare e terminare nel giro di poco.
Ma il DVB-T2 non è ancora nei fatti partito. E da quel lontano 2021, tra un cambio di data e l’altro, si è arrivati al 2024. Quella che stiamo sperimentando adesso è ancora una fase di aggiustamento per permettere ai gestori delle emittenti di adeguare i sistemi di trasmissione e alle famiglie e ai cittadini di acquistare eventualmente una nuova TV oppure un apparecchio per la ricezione del digitale terrestre in grado di lavorare sulla nuova piattaforma.
I bonus per l’acquisto e il cambio delle tv e dei decoder sono stati usati ma secondo i dati ufficiali di Auditel circa la metà delle famiglie italiane ha comunque ancora al momento televisori che non sarebbero compatibili. Vediamo quindi che cosa occorre sapere e soprattutto che cosa occorrerà fare per continuare a guardare la TV a partire dal prossimo mese di settembre.
Per mettere tutto in prospettiva vale la pena ricordare che il famoso passaggio al nuovo digitale terrestre si è in parte reso necessario per liberare banda allo sviluppo del famoso 5G. Il 5G viaggia, sta viaggiando e viaggerà nella fascia delle frequenze dei 700 megahertz mentre le trasmissioni televisive stanno abbandonando quella zona per trasmettere a bande inferiori.
Ma la trasmissione su bande diverse ovviamente porta delle sfide. La piattaforma del DVB-T2 dovrebbe essere la risposta ai dubbi e ai problemi che si sono verificati negli ultimi anni con, per esempio, zone d’Italia rimaste per periodi piuttosto lunghi senza TV. Che cosa devono però fare i cittadini e le famiglie?
Ovviamente assicurarsi che la TV sia in grado di lavorare con le nuove frequenze. Se hai acquistato un televisore negli ultimi due o tre anni dovresti avere per le mani un prodotto che è già settato per poter lavorare con il DVB-T2. Se vuoi controllare, puoi farlo sul manuale cartaceo oppure aprendo il menu delle impostazioni attraverso il telecomando e andando a controllare quali sono i sistemi con cui viene eseguita la sintonizzazione.
In alternativa, in caso di televisore più vecchio che quindi tecnicamente non può interpretare i nuovi segnali del digitale terrestre, quello che puoi fare è acquistare un decoder di nuova generazione tenendo presente che alcuni dei ricevitori per il satellitare sono già in grado di lavorare con tutte le frequenze e lo saranno sempre di più, con il rilascio degli aggiornamenti in capo ai gestori. I primi canali che passeranno ufficialmente alla nuova codifica e sulla nuova piattaforma saranno quelli della Rai con proprio Rai 1 Rai 2 e Rai 3 nella versione nazionale che inizieranno a trasmettere anche con DVB-T2.
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