C’è un attaccante in Serie A che è davvero molto sottovalutato, pensate che negli ultimi anni ha fatto meglio di lui solo Cristiano Ronaldo.
No, non si tratta di Ciro Immobile, ma di un calciatore che nessuno si aspetta e che ha dei numeri straordinari. Nel campionato italiano ha dimostrato di essere un fenomeno anche se è stato spesso tormentato dagli infortuni.
Riuscire a fare meglio di Cr7 è davvero una cosa ardua, basti pensare che in tre anni alla Juventus ha segnato ben 101 gol. Il campione portoghese è uno dei calciatori più forti della storia, in grado di raggiungere un record dietro l’altro.
Cristiano è il calciatore che più ha segnato nella storia con la maglia di una nazionale, ben 128 reti. È inoltre il giocatore che più ha segnato di testa nella storia, ben 145 gol con questa specialità. Un centravanti in grado di segnare oltre 700 reti in gare ufficiali nella sua carriera è dunque davvero impossibile da eguagliare, eppure c’è un calciatore che nessuno si aspetta che è arrivato molto vicino a lui almeno a leggere le statistiche. Di chi si tratta?
Centravanti sottovalutato, meglio di lui solo Cristiano Ronaldo
Solo Cristiano Ronaldo ha fatto meglio di lui, a dirlo sono i numeri che ribadisce con attenzione e precisione meticolosa Opta. Ma di chi stiamo parlando? Si tratta del 32enne colombiano Luis Muriel che sta lasciando l’Atalanta per andare a giocare in Mls League agli Orlando City. Dal suo arrivo alla Dea, targato 2019/20, ha segnato un gol ogni 105 minuti in campionato, secondo nel periodo in questione solo a Ronaldo che ne ha fatta una ogni 96 minuti.
Cresciuto nelle giovanili del Deportivo Cali era stato portato in Europa giovanissimo dal Granada. Ha poi vissuto gli anni migliori della sua carriera in Italia tra Lecce, Udinese e Sampdoria prima di volare in Liga al Siviglia.
Dopo sei mesi in prestito alla Fiorentina il ragazzo nel 2019 è approdato all’Atalanta con la quale ha segnato 54 reti in 143 partite spesso entrando a partita in corsa. Attaccante rapido e dotato di senso della posizione è stato sempre un’arma aggiunta per gli allenatori che l’hanno avuto a disposizione.
Un calciatore molto sottovalutato che avrebbe potuto fare molto di più non fosse stato falcidiato dagli infortuni. Basti pensare che all’inizio della sua carriera a Lecce si sprecavano i paragoni, con molti che vedevano in lui l’erede di un altro Ronaldo quello che a Milano sponda Inter chiamavano “il Fenomeno”.