Prosegue il momento d’oro per Jannik Sinner: anche a Rotterdam, comunque vada a finire, il campione ha battuto un suo record
Senza limiti. Jannik Sinner, il nuovo idolo degli sportivi italiani, uno che ‘minaccia’ di catalizzare l’attenzione su di sé per moltissimi anni, è ormai entrato in una bolla che più vincente non si può. Chiamatela fiducia, trance agonistica, senso di onnipotenza: il risultato è che il campione altoatesino non perde più. Non perde mai. I numeri non mentono.
Affacciatosi al torneo di Rotterdam con la prospettiva, qualora riuscisse a farlo suo, di diventare numero 3 del ranking mondiale (sarebbe il primo italiano della storia a riuscirci), il ragazzo di San Candido si è tolto subito una soddisfazione non di poco conto.
Il primo turno, coincidente coi sedicesimi di finale, lo ha visto opposto all’olandese Botic van de Zandschulp, uno di quelli che, assieme alla sua Olanda, si è dovuto inchinare alla forza dell’Italia in quel di Malaga, nei quarti di finale di Coppa Davis.
Regolato il numero 66 del mondo con un doppio 6-3 – questo parziale tornerà utile successivamente – che non ha lasciato troppo spazio a discussioni, Jannik a fine partita ha potuto festeggiare un record personale che la dice lunga sul suo incredibile stato di forma.
Oltre ad aver inanellato la 28esima vittoria sugli ultimi 30 incontri disputati, l’altoatesino ha raccolto la sua undicesima affermazione consecutiva nel circuito, battendo la sua precedente striscia di 10 vittorie filate. Ma non è tutto. La tentazione di poter battere un altro primato a 24 ore di distanza dal primo è stata troppo forte per non essere raccolta.
Nei tornei del circuito ATP ma non appartenenti agli storici 4 Major, si gioca ogni giorno per poter completare la competizione nell’arco di una sola settimana. Ecco che allora, sullo stesso campo del giorno prima, Jannik ha sfidato l’intramontabile Gael Monfils con la prospettiva di ritoccare lo stesso primato stabilito grazie alla vittoria contro van de Zandschulp. Poteva, l’azzurro, fallire l’appuntamento con la vittoria? Ovviamente no.
Pur perdendo, forse un po’ a sorpresa, il secondo set dopo aver amministrato con relativa tranquillità il primo, il campione di Melbourne ha chiuso il terzo parziale con quello che sta diventando il marchio di fabbrica del suo percorso all’Abn Amro: 6-3. Stesso punteggio del primo set e identico parziale già visto al primo turno per due set filati.
La partita contro l’istrionico tennista francese ha dunque lasciato in dote, al tennista altoatesino, l’approdo ai quarti di finale, la dodicesima vittoria filata nei tornei ATP e la 29esima affermazione sugli ultimi 31 incontri. C’è di peggio, in giro.
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