Le pensioni di marzo 2024 porteranno ai cittadini un cedolino con una brutta sorpresa: tutto su cosa inciderà negativamente.
Si è entrati nella fase in cui il sito dell’Inps, tramite l’area personale di riferimento, pubblica il cedolino di pensione riferito al rateo di marzo. Una mensilità che nella maggior parte dei casi dovrebbe presentare una cifra leggermente più bassa rispetto al mese scorso.
All’interno di questo cedolino sarà presente l’applicazione delle addizionali comunali in acconto per il 2024. Una voce che riduce, seppur di pochi euro, l’importo netto della pensione aggiungendosi ad altre imposte sempre presenti nel trattamento pensionistico. Da ricordare che sulla pensione di marzo si andrà a pagare più imposta di quella effettivamente dovuta a seguito del fatto che l’Irpef viene trattenuta in base alle aliquote fiscali applicate fino all’anno scorso.
Il mese prossimo quindi non regalerà delle buone notizie ai pensionati italiani. Vediamo cosa aspettarsi dal cedolino in arrivo e quali sono le imposte che ridurranno l’importo netto rispetto al lordo.
Alle addizionali comunali e regionali a saldo per il 2024, a partire da marzo, si aggiungono anche quelle comunali a titolo di acconto per il 2024. La trattenuta equivale al 30% di quanto previsto dal comune di residenza. I più penalizzati saranno i pensionati di Napoli e Palermo, per i quali c’è da considerare un lieve aumento dell’addizionale comunale dell’1,0% per quest’anno.
L’ingresso delle addizionali comunali in acconto, che si protrarranno fino a novembre, comporta una piccola riduzione sul cedolino, ma deve essere considerata in aggiunta a tutte le altre trattenute presenti, come quella Irpef in acconto per il 2024.
Entrando nel dettaglio, sulla base del reddito percepito l’Inps effettua, in qualità di sostituto d’imposta, una trattenuta in base alle aliquote di riferimento. Il calcolo dell’Irpef del mese di marzo si è verificato a scaglioni, con relative aliquote, riferiti alle vecchie regole di tassazione.
Non è stata aggiornata l’aliquota per l’importo compreso tra 15.000 e 28.000 euro, ancora al 25% mentre la legge di Bilancio 2024 l’ha portata al 23%. In questa situazione, chi ha una pensione di oltre 15.000 euro paga più tasse di quelle dovute, pari al 2% della cifra che supera tale soglia.
Questa situazione è però temporanea, dato che come spiegato dall’Inps il mese di aprile vedrà l’arrivo di una nuova aliquota. Da questa potrà esserci un aumento fino a 20 euro al mese per i pensionati che hanno una pensione annuale pari o oltre 28.000 euro. Al tempo stesso, verrà restituito quanto pagato in più nei mesi scorsi.
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