Il campione altoatesino è stato intervistato in esclusiva da Vanity Fair: sono emersi particolari incredibili sul post Melbourne
Qualcuno ci aveva provato a dirlo. Qualcuno aveva ipotizzato che quell’aria da bravo ragazzo, sempre posato, mai sopra le righe, sempre sul pezzo, costantemente sotto controllo, sarebbe crollata una volta che il tennista avesse messo in bacheca un titolo che molti inseguono per una carriera intera. No, si sbagliavano.
Lui non cambia. Lui è fatto così. Jannik Sinner potrà non piacere a molti, potrà non incarnare il giocatore che coinvolge le masse in sfrenati festeggiamenti, ma vince. E questa, per citare una famosa frase di un altissimo dirigente calcistico scomparso due anni e mezzo fa, ‘è l’unica cosa che conta’.
La dimostrazione che il nativo di San Candido non si sia fatto minimamente condizionare dall’incredibile successo raccolto in Australia è arrivata indirettamente dal diniego alla partecipazione al Festival di Sanremo.
Nonostante sia stato corteggiato in tutti i modi, e nonostante non fosse impegnato, in quella settimana, in alcun torneo, il tennista ha detto ‘no’. Bisogna restare concentrati per raggiungere gli ambiziosi traguardi che ci si è prefissati.
E infatti, come volevasi dimostrare, gli allenamenti post Australia – non disturbati da pericolose parentesi di kermesse canore – hanno portato al trionfo di Rotterdam. Un torneo grazie al quale Sinner è diventato numero 3 del mondo, battendo una serie di record assoluti e personali che sarebbe troppo lungo elencare in questa sede.
I fans si sono però chiesti – e questo è stato domandato al campione dalla rivista Vanity Fair, che lo ha intervistato in esclusiva – cosa abbia fatto, nella serata seguente al match, l’altoatesino dopo aver vinto il suo primo Major. Le risposte hanno lasciato tutti di sasso.
Sinner, il post Melbourne tra film e sonno
Considerando la portata del trionfo, ci si sarebbe aspettati qualche piccola follia, qualche colpo di testa innocuo per l’incolumità propria ed altrui. Macché.
“Cosa ho fatto dopo la finale? Il giorno dopo sono volato in Italia e la mattina dopo sono andato subito in palestra. Non ho festeggiato in modo esagerato, infatti non ho bevuto, perché non fa bene al corpo. Dopo la vittoria sono andato a mangiare qualcosa e poi sono tornato in hotel“, ha rivelato Jannik.
Il racconto è proseguito svelando altri particolari sulla nottata. Che non è stata affatto ‘brava’, come avrete capito: “La sensazione di aver vinto era certamente molto bella”.
“Però – ha aggiunto – non ho fatto grandi pensieri: in quel momento non sarei riuscito comunque a realizzare davvero quel che era successo. Ho guardato un po’ di film e mi sono addormentato. La coppa? No, non ci ho dormito. L’ho data al mio manager“. Fantastico Jannik Sinner.