Vuoi avere un assegno mensile dall’INPS a 56 anni? È possibile: ecco i requisiti che devi rispettare e cosa devi fare per richiederlo.
Sapevi che è possibile andare in pensione a soli 56 anni? Esiste una misura che permette a certe categorie di farlo, ma non è ben conosciuta da molte persone. Ci sono categorie famose per i disabili, per esempio la quota 41 e l’Ape sociale, ma esistono altre misure che permettono di andare in pensione molto presto e non vengono usate spesso perché poche persone le conoscono. Ecco di quali opzioni stiamo parlando.
Le misure citate, la quota 41 e l’Ape sociale, sono misure di pensionamento anticipato per invalidi al 74%. Nel 2024, l’Ape sociale richiede 63 anni e 5 mesi di età, con 30 anni di contributi. La quota 41, di contro, non ha limiti di età ma richiede almeno 41 anni di contributi (a cui si aggiunge la già citata invalidità del 74%). Entrambe le opzioni anticipate per gli invalidi, quindi, richiedono comunque un’età avanzata. Ma è possibile ricevere un trattamento dall’INPS prima di raggiungere quelle età.
Bisogna tenere conto che le persone invalide hanno sempre diritto a un trattamento di invalidità da parte dell’INPS, premesso che l’invalidità sia considerata grave. L’assegno ricevuto dagli invalidi civili totali o parziali è di 333 euro al mese, e solo se il richiedente ha un reddito sotto ai 19.461,12 euro annuali. Cifre molto basse, quindi, ma non temete: ci sono opzioni che permettono di ricevere un assegno molto più corposo. Si tratta della cosiddetta pensione di vecchiaia anticipata con invalidità pensionabile: ecco come funziona.
Per questa misura è necessario raggiungere un’invalidità pari all’80%. In questo caso è possibile andare in pensione a 56 anni per le donne e 61 per gli uomini. Bastano solo 20 anni di contributi versati, ma la finestra è di soli 12 mesi. Da notare che l’invalidità richiesta non è quella civile, ma una verificata da una commissione medica INPS. Quest’invalidità dipende dal tipo di lavoro svolto.
Per fare un esempio, una donna delle pulizie che perde una mano otterrà una pensione specifica per il suo lavoro, che sarà più alta di quella civile. Se, però, il lavoro che svolgeva non richiede l’uso della mano, l’invalidità pensionabile potrebbe risultare inferiore a quella civile. Dipende quindi dalla patologia e dal lavoro svolto. La finestra di 12 mesi implica che una donna inizia a ricevere la pensione a partire da 57 anni, e 62 anni per gli uomini.
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