Le comunicazioni che arrivano dall’INPS sono tutt’altro che positive: ecco tempi e interessi del Trattamento di fine servizio degli statali.
L’indennità di buonuscita, che viene corrisposta al personale civile e militare dello Stato, è pari all’80 per cento dell’ultima retribuzione mensile, comprensiva della tredicesima mensilità, moltiplicato per gli anni di servizio maturati. In questo 2024, però, non arrivano affatto buone notizie. Ecco la comunicazione dell’INPS su tempistica e interessi.
Dopo nove mesi dalla pronuncia della Consulta che ha respinto le disposizioni sul pagamento differito del Trattamento di fine servizio per gli statali, la situazione rimane in stallo senza soluzione in vista. Gli impiegati pubblici continuano a subire lunghi ritardi nell’ottenere la liquidazione, costringendoli a rivolgersi alle banche o all’Inps per anticipare il Tfs. Tuttavia, i costi aggiuntivi delle operazioni bancarie rappresentano un peso significativo, soprattutto per cifre elevate, con interessi che superano stabilmente i duemila euro per importi di 45 mila euro.
Le somme sono differenti a seconda dell’importo che dovrà essere erogato: uguale o inferiore a 50.000 lordi, la somma sarà erogata in un’unica soluzione; tra 50.000 e 100.000 lordi, la somma sarà erogata in due rate annuali, di cui la prima equivalente a 50.000 e la seconda equivalente alla rimanenza; superiore a 100.000 lordi, la somma sarà erogata in tre rate annuali, di cui le prime due equivalenti a 50.000 ciascuna e la terza equivalente alla rimanenza.
Il “salasso” delle rendite bancarie è stato evidente nell’ultimo periodo, con un rapido aumento del rendimento dei titoli di Stato, passato dallo 0,3% al circa 3,5% nel giro di soli 48 mesi. L’ultimo rapporto della Banca d’Italia segnala il rendistato generale al 3,5% circa, dal 3,4% di gennaio. Per la fascia di vita residua più lunga, oltre 20 anni, il rendistato a febbraio è salito addirittura al 4,3%. Per quella più breve sfiora adesso il 3,4%.
Di conseguenza, gli interessi da pagare per anticipare il Tfs sono decuplicati in due anni, rendendo poco conveniente rivolgersi alle banche. Tuttavia, da un anno è possibile ottenere l’anticipo direttamente dall’Inps, anche per l’intero ammontare del Tfs, con un tasso di interesse agevolato dell’1%. Tuttavia, i ritardi nell’elaborazione delle richieste sono frequenti, principalmente a causa di carenze di personale.
Il Consiglio di Indirizzo e Vigilanza dell’Inps ha sollecitato un intervento normativo per garantire tempi accettabili nell’erogazione dei trattamenti di fine servizio, oltre a richiedere un progetto specifico per ridurre i tempi di erogazione dei trattamenti e delle anticipazioni. È essenziale che vengano ripristinate nel settore pubblico le stesse regole valide nel settore privato per quanto riguarda le liquidazioni. L’urgente necessità ora è quella di trasformare le parole in azioni concrete.
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