Bonus mamme: molte lavoratrici del settore pubblico, in particolare del mondo della scuola, lamentano ritardi nell’applicazione del beneficio.
Nel contesto delle politiche di sostegno alla maternità e al lavoro femminile, è stato annunciato il bonus mamme, un’iniziativa che mira a fornire un esonero contributivo alle madri che lavorano, sia nel settore pubblico che in quello privato, sia a tempo pieno che parziale. Purtroppo, però, continuano a slittare i pagamenti. Ecco gli scenari.
Il bonus mamme è destinato a tutte le madri lavoratrici, compreso il personale della scuola, come docenti e personale ATA. Tuttavia, nonostante la possibilità di presentare domanda per accedere al bonus, molte lavoratrici del settore pubblico, in particolare del mondo della scuola, lamentano ritardi nell’applicazione del beneficio.
Dunque, per le dipendenti pubbliche, in particolare per il personale docente e ATA, l’ottenimento di questa agevolazione sembra essere in ritardo. Molti lavoratori del settore pubblico lamentano di non aver ancora ricevuto il bonus in busta paga e chiedono spiegazioni e aggiornamenti sulla situazione.
Slittano i pagamenti per il bonus mamme
Il bonus mamme, introdotto nella Legge di bilancio 2024 dal governo Meloni, offre un’esenzione del 100% sui contributi previdenziali per le madri lavoratrici. Tuttavia, questo beneficio è riservato solo a coloro che soddisfano determinati requisiti, come ad esempio avere almeno due figli di età inferiore ai 10 anni o tre figli con il più giovane sotto i 18 anni. L’agevolazione consente una riduzione contributiva fino a un massimo di 250 euro al mese, per un totale annuo non superiore a 3.000 euro.
Il rallentamento nell’erogazione del bonus per le dipendenti pubbliche sembra essere dovuto all’aggiornamento dei sistemi da parte di NoiPA, il sistema gestito dal Ministero dell’Economia e delle Finanze per la gestione degli stipendi del personale della Pubblica Amministrazione. NoiPA, responsabile della gestione degli stipendi del personale pubblico, ha spiegato che i ritardi sono dovuti agli aggiornamenti necessari per adeguare il sistema alla nuova misura prevista dalla Legge di bilancio 2024.
È importante notare che non tutte le lavoratrici sono idonee a ricevere il bonus mamme. Alcune categorie, come le dipendenti a tempo determinato, le lavoratrici domestiche, le libere professioniste e le donne senza figli o con un solo figlio, sono escluse dalla misura. Tuttavia, queste lavoratrici possono cercare altre forme di sostegno familiare, come l’assegno unico o il bonus asilo nido, e il bonus mamme è compatibile con altre agevolazioni familiari in Italia.