Come avere la pensione se si è casalinghe? Bastano pochi contributi, tutto quello che si deve sapere a riguardo.
L’Italia è ancora un Paese a basso tasso di occupazione femminile. Stando ai dati ISTAT, lo Stivale ha ancora una partecipazione femminile al mercato del lavoro molto bassa. Tra i Paesi UE non ha ancora raggiunto l’obiettivo del 67%. Nella Penisola, infatti, le occupate sono soltanto il 53% (secondo dati Ue del 2023). Di conseguenza l’altra metà della popolazione femminile ha lasciato il lavoro e fa la casalinga.
Badare alla casa e rinunciare al lavoro retribuito è spesso una scelta obbligata che molte donne fanno perché non è facile conciliare lavoro e cura della famiglia. Così molte abbandonano l’impiego vivendo in una situazione di incertezza. La prima domanda che si fanno è, infatti, come casalinga avrò la pensione? La risposta è sì, ma in che modo senza contributi?
Molte casalinghe si chiedono in che modo possono ottenere la pensione quando saranno anziane. Essere a carico del coniuge permette loro di godere della pensione del marito oppure la reversibilità in caso di morte. Questo è il modo in cui tante sopravvivono, ma poche sanno che anche le casalinghe possono percepire una pensione dopo i 67 anni. In questo articolo vi spiegheremo in che modo ottenerla.
Purtroppo chi non ha versato contributi da lavoro retribuito non percepisce la pensione, ma l’INPS eroga contributi per chi versa in condizioni economiche difficili. Ovviamente la casalinga non deve avere un coniuge che percepisce una pensione o reddito proprio per avere diritto all’assegno sociale, un minimo garantito a chiunque si trovi in condizioni particolarmente precarie. Un altro modo per ottenere la pensione è versare contributi all’INPS.
Il versamento si può effettuare dal “Portale dei pagamenti”, utilizzando la nuova sezione “Fondo Casalinghe e Casalinghi”. In base a quanto si versa, si maturano i contributi che diventano poi pensione una volta raggiunta la soglia di 67 anni. Per ricevere la pensione, la casalinga deve versare contributi per almeno 5 anni, con un importo di 310 euro all’anno. Tuttavia, l’importo da versare non ha una cifra fissa, ma per veder riconosciuto l’anno di contribuzione deve versare almeno 26 euro ogni mese. Insomma, una cifra senz’altro bassa, che potrebbe però garantire un futuro un po’ più solido anche per coloro che non hanno un lavoro retribuito.
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